venerdì 15 aprile 2011

Less is More

La scorsa settimana ho avuto il piacere di coordinare i lavori della commissione che ha decretato il progetto vincitore del bando Less is More e del premio ad esso associato.

Less is More è una iniziativa ideata e promossa da Marco Palmieri - fondatore di Piquadro - e dalla Fondazione della sua famiglia con l’intento di promuove progetti di imprenditorialità sociale volti a valorizzare in maniera originale i talenti nascosti, ovverosia le capacità di persone affette da disabilità, capacità dunque più difficili da intercettare ma non per questo meno importanti. Il deficit come risorsa dunque, il meno che diventa più, dalla celebre battuta dell’architetto van der Rohe “Less is More”, per l’appunto. 

Per identificare questi progetti Marco ha creato una apposita commissione comprendente, oltre al sottoscritto, il Diretore Generale di Unicredit Roberto Nicastro, il cantante Francesco Guccini,  il Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti e Maria Ambrogina Bertone, referente disabilità AUSL. Un commissione dunque molto eterogenea, in grado di mettere assieme punti di vista diversi e dunque forse meglio attrezzata per cogliere idee non convenzionali e svelare talenti invisibili.

Durante la cerimonia sono stati presentati al pubblico i tre progetti finalisti e, tra questi, è stato indicato il vincitore sulla base delle preferenze espresse dalla giuria.  Ha vinto il progetto “Babalù La fattoria dell’amicizia”, presentato da Alessandra Campitelli e Antonella Bomba (nella foto al centro ricevono il premio). L’idea di business consiste nella creazione di una fattoria bio-sociale che offra una formula terapeutica alternativa, l’onoterapia, una particolare pet therapy che si avvale dell’asino. Trovate qui alcune belle immagini. 


E’ stato davvero emozionante prendere parte a questa iniziativa. Grazie a Marco Palmieri per la vision e l’impegno e un grande in bocca al lupo Alessandra e Antonella!

mercoledì 6 aprile 2011

C’è del metodo in questa follia (William Shakespeare)

Spesso quando insegno i miei corsi di imprenditorialità mi piace descrivere I grandi imprenditori come dei folli metodici. Folli perché non di rado si innamorano di un’idea che i più giudicano bizzarra, metodici perché seppure accolti con scetticismo, diffidenza o anche irrisione per le loro scelte di rottura, proseguono imperterriti nella loro visione di cambiamento. Fino a quando la loro ostinazione visionaria non incomincia a fare breccia e a contagiare altre persone che in quell’idea bizzarra incominciano pian piano a cogliere un senso concreto di possibilità e cambiamento. Fino a quando il sogno di un folle diventa la realtà condivisa di una moltitudine.

Oggi voglio condividere con voi un video stupefacente che in poco più di 3 minuti sintetizza questo processo con l’immediatezza che sole le migliori metafore possono raggiungere. Mi raccomando, il video va visto tutto fino alla fine! Subito sotto trovate la mia interpretazione che ne segue la scansione temporale.




Ecco dunque l’apologo “imprenditoriale” racchiuso in questo video:

00 In primis qualcuno incomincia a comportarsi in modo bizzarro. Poiché le sue scelte non convenzionali sfidano norme e canoni consolidati viene guardato con sospetto e lasciato solo. Ma non desiste e continua a fare quello che lo appassiona.

18’’ Accade Qualcosa di inatteso. Qualcun altro crede nella sua idea e lo segue. Il folle accoglie il suo primo seguace a braccia aperte. Ora non è più da solo e in due tutto diventa un po’ più facile. Il seguace trasforma il folle solitario in un leader!

53’’ Subentra un secondo seguace. Questo è un momento di svolta cruciale nel processo imprenditoriale. E’ la prova che quell’idea apparentemente così bizzarra può fare breccia e attecchire.  

1:11 – Altri due seguaci e poi altri tre si aggregano in rapida successione. E’ il punto di svolta, l’inerzia si sposta sempre di più a favore del folle, che ora è sempre più un modello da seguire e sempre meno un folle da irridere.

2:00 – fine. A questo punto l’effetto è travolgente e inarrestabile. Tutti vogliono essere parte di quella visione che ora è realtà.

Ci siamo. E’ giunto il momento per quel personaggio strambo e solitario di fare un passo indietro e godersi il frutto della sua audacia sfrontata, perché ha contagiato il mondo. Con metodica follia.